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Statua di Augusto dalla villa di Livia Prima Porta (Musei Vaticani) |
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A sinistra Statua di Livia come Cerere o come Fortuna (Copenaghen) a destra Statua di M. Claudius Marcellus firmata Cleomene ateniese (Musée du Louvre Paris) |
Un diciottenne gracile e malaticcio che riuscì, senza chiedere nulla, ad ottenere tutto, a diventare il padrone del Mondo: Ottaviano il pronipote di Giulio Cesare, il futuro "Augusto", ha lasciato un segno indelebile nella civiltà occidentale, nell'arte e nella letteratura.
La mostra ha voluto sottolineare gli aspetti umani e artistici del primo Imperatore, portando alle Scuderie del Quirinale opere da tutto il mondo allestendo un percorso suggestivo.
La mostra ha voluto sottolineare gli aspetti umani e artistici del primo Imperatore, portando alle Scuderie del Quirinale opere da tutto il mondo allestendo un percorso suggestivo.
Centinaia di opere che illustrano il classicismo augusteo: splendidi cammei, e le meravigliose tazze del Tesoro di Boscoreale che ci hanno incantato. E' presente nella mostra l'unica lastra mancante dell'Ara Pacis conservata al Louvre
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Ritratto di Augusto con il capo velato Museo Archeologico Nazionale delle Marche, Ancona |
La sua fu una "rivoluzione" basata su un ritorno alle tradizioni (l'Ara Pacis rappresenta uno stazzo per le pecore) ed alla religione del passato. In realtà tutto viene cambiato: Augusto è stato abilissimo a mostrarsi deferente verso il Senato conservatore, tanto che in suo onore e per celebrare la pacificazione dell'Impero, venne costruita ed a lui dedicata l'Ara Pacis. Concentrò nelle sue mani cariche a vita e grandi onori ma soprattutto si circondò di persone eccezionali e avvalendosi di uno straordinario apparato di propaganda. Mecenate, Agrippa, Virgilio, Orazio: una Età dell'Oro che cambiò il volto della città di Roma e gettò le basi per i successivi secoli di prosperità. Ancora oggi festoni e girali sono usati per evidenziare la ricchezza e l'abbondanza dei tempi. " Ho preso una città di mattoni e la lascio di marmo" disse.
Ai grandi trionfi della vita pubblica corrisposero però drammi nella vita privata, morirono precocemente tutti i nipoti-eredi, e l'unica figlia Giulia ripudiata ed esiliata nell'isola di Ventotene per condotta scandalosa, ma forse implicata in una congiura anti imperiale. Muore a Nola il 19 agosto del 14 d.c.


