sabato 2 novembre 2013

L'Altro Augusto: Roma celebra l'Imperatore nel bimillenario della morte.




Statua di Augusto dalla villa di Livia Prima Porta
 (Musei Vaticani)
Per il bimillenario della morte le Scuderie del Quirinale hanno allestito una grande mostra che noi del "Cenacolo Ceretano", con la sapiente guida del Prof. La Porta, abbiamo visitato.

A sinistra Statua di Livia come Cerere o come Fortuna
 (Copenaghen)
 a destra Statua di M. Claudius Marcellus
firmata Cleomene ateniese (Musée du Louvre Paris)



 
Un diciottenne gracile e malaticcio che riuscì, senza chiedere nulla, ad ottenere tutto, a diventare il padrone del Mondo: Ottaviano il pronipote di Giulio Cesare, il futuro "Augusto", ha lasciato un segno indelebile nella civiltà occidentale, nell'arte e nella letteratura.
La mostra ha voluto sottolineare gli aspetti umani e artistici del primo Imperatore, portando alle Scuderie del Quirinale opere da tutto il mondo allestendo un percorso suggestivo.
                                       


Centinaia di opere che illustrano il classicismo augusteo: splendidi cammei, e le meravigliose tazze del Tesoro di Boscoreale che ci hanno incantato. E' presente nella mostra l'unica lastra mancante dell'Ara Pacis conservata al Louvre
Ritratto di Augusto con il capo velato
Museo Archeologico Nazionale
 delle Marche, Ancona

La sua fu una "rivoluzione" basata su un ritorno alle tradizioni (l'Ara Pacis rappresenta uno stazzo per le pecore) ed alla religione del passato. In realtà tutto viene cambiato:  Augusto è stato abilissimo a mostrarsi deferente verso il Senato conservatore, tanto che in suo onore e per celebrare la pacificazione dell'Impero, venne costruita ed a lui dedicata l'Ara Pacis. Concentrò nelle sue mani cariche a vita e grandi onori ma soprattutto si circondò di persone eccezionali e avvalendosi di uno straordinario apparato di propaganda. Mecenate, Agrippa, Virgilio, Orazio: una Età dell'Oro che cambiò il volto della città di Roma e gettò le basi per i successivi secoli di prosperità. Ancora oggi festoni e girali sono usati per evidenziare la ricchezza e l'abbondanza dei tempi. " Ho preso una città di mattoni e la lascio di marmo" disse.


Ai grandi trionfi della vita pubblica corrisposero però drammi nella vita privata, morirono precocemente tutti i nipoti-eredi, e l'unica figlia Giulia ripudiata ed esiliata nell'isola di Ventotene per condotta scandalosa, ma forse implicata in una congiura anti imperiale.  Muore a Nola il 19 agosto del 14 d.c.