mercoledì 6 febbraio 2013

Conferenza su Nerone

Sabato 2 febbraio alle ore 16.30 Il Cenacolo Ceretano e il Prof. La Porta hanno presentato ai soci e simpatizzanti la seconda conferenza sull'Imperatore Nerone.
La nuova "location" nella quale, con piacere, ci siamo ritrovati è il salone della Parrocchia della SS Trinità in via Fontana Morella 56: ampio, nuovo e ben riscaldato, niente a che vedere con le altre sale..
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Nerone: il personaggio dell'Antichità più famoso. La storia ce lo presenta come un crudele e pazzoide Imperatore, ma molti storici hanno recentemente rivalutato il suo operato ritenendo i suoi comportamenti autoritari e dispotici non particolarmente diversi da altri Imperatori i quali hanno avuto un trattamento più generoso dagli storici dell'epoca. In tutte le Epoche i potenti hanno subito ed ordito congiure sanguinose, Nerone ha però subito una "damnatio memoria" che il relatore ci ha illustrato ed analizzato con stralci degli scritti degli storici e commentatori della sua epoca: Svetonio e Tacito.

Un Imperatore molto amato dalla plebe e dalla "classe media" ma, proprio per questo, inviso al Senato: una delle ragioni che ne hanno offuscato e distorto la figura e le opere. Tacito, pur equilibrato e obiettivo, era egli stesso un senatore.

Caddero vittime delle repressioni la madre Agrippina e Seneca il suo maestro e filosofo stoico costretto al suicidio. Il racconto del suicidio di Seneca, affrontato con grande dignità,  ha colpito il pubblico presente.

L'incendio di Roma, disastro a lui attribuito del quale è sicuramente scagionato dagli storici: Roma era continuamente soggetta agli incendi a causa delle costruzioni prevalentemente in legno ed all'affollamento; la colpa venne attribuita ai cristiani i quali vennero duramente perseguitati, questo ha ulteriormente contribuito alla pessima fama di Nerone.
                                                                                 
La "Domus Aurea" edificata per suo volere, segnerà una svolta nell'architettura di Roma che resterà nei secoli.

Il suo regno, nel quale non sono presenti guerre, è stato prolifico di artisti e di scrittori che Nerone, innamorato del pensiero greco, ha favorito.
Nell'ultima parte della sua vita egli ha dato libero sfogo alla sua vena artistica cimentandosi nella recitazione delle tragedie greche, nel canto e nella poesia.

Deposto dal Senato nel 68 d.c. dopo 14 anni di regno ed all'età di 30 anni, Nerone si rifugia nella villa di un suo liberto dove si suicida. Secondo Svetonio, prima di morire pronunciò la frase " quale artista muore con me!"
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